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Tuesday, 28 December 2010

Where is Bin Laden? In Algeria

British Blogs
Mille fundamentalists armed and at least four thousand soldiers.These are the figures of the war in recent weeks is taking place outside of Europe, in Algeria.

A military operation is unprecedented in the long history on terrorism was launched in Algerian Berber Kabylie.Objective: To clean up the mountains of the region very close to Algiers by the men of Al Qaeda in the Islamic Maghreb, the North African arm of the nebula of Osama Bin Laden considered the U.S. a "greater danger" of Iran and North Korea.A subsidiary of terror that the Italian secret services were defined, in a report presented in Parliament a few months ago, "the main jihadist expression of the African continent", ready to infiltrate and expand in Europe through the channels of illegal immigration .

Kabylia, considered a hotbed of the organization at least in the north, is under siege.The army backed by special forces surrounded the area of Tizi Ouzou, Boumerdes and Bouira.For days, helicopters have bombed the area notorious as the "triangle of death" for the continuing violence by armed groups.Although the attacks are targeting primarily the security forces, the population is victim of violence and intimidation.Entire villages are besieged by militants in search of provisions, those selling alcohol are the victim of periodic punitive expeditions, and almost every week, there is news of another kidnapping.Since 2006, were kidnapped more than 60 people.Lightning kidnappings of businessmen and wealthy area, in most cases be issued on payment of a ransom.

The military is sifting through the forests of the Atlas of Algeria.And for the first time cell phone, normally used by terrorists to trigger bombs from a distance, were taken out of service.Would be at least twenty members of Al Qaeda killed.But there is very little information filtered out about the operation.At least 500 armed fundamentalists, according to Anis Rahmani, terrorism expert and director of the daily "Ennahar", are in the region.At their head, Abdelmalek Droukdel, alias Abous Moussab Abdelwadoud, in 2004 became leader of the North African arm.He, too, might have been killed in the last action of the Algerian army, according to some unconfirmed rumors.

Droukdel is a charismatic leader who would come in contact with Al Qaeda through the mediation of bloodthirsty Jordanian Al Zarqawi, killed in Iraq in 2006.It is he, 44 years old and originally Meftah, south of Algiers, to have sworn allegiance to bin Laden, becoming in 2007 the Algerian Salafist Group for Preaching and Combat (GSPC) Al Qaeda in the Maghreb.Even if the ratios of the Algerian armed groups with Bin Laden are long-standing.It is said that the sheikh had just recommended the establishment of the GSPC in order to clean up the image of the bloody CIA, guilty of massacres in the Algerian population in the 90s.

Droukdel in as early as 1994, gives a breakthrough organization.It is inspired by the parent company's customs clearance and suicide bombings.Algeria is overwhelmed by a wave of suicide attacks.Between 2007 and 2008, are affected the government building in Algiers, the Constitutional Court and the UN headquarters.

In a few years, Al Qaeda Maghreb able to expand like wildfire.And the Sahel became the new theater of terrorist acts.The dreaded as likely to overrun the south of the Algerian terrorism has become a fact of life.Multiply the abduction of Western citizens.A hunt for whites "that led from 2008 to present to the kidnapping of 20 westerners, more than 50 since 2003.A business worth 50 million Euros paid by European governments for the release of their citizens.

Jiahidisti, led by the Emir of the South, Abouz Zeid, mingle, alliances and protect bandits, Touareg rebels and traffickers.Smugglers who follow the ancient caravan routes, not on the backs of camels, but aboard a well equipped Toyota 4x4, loaded with weapons, cigarettes, and migrants from a few years, cocaine, along comes the new Latin America-Europe-Sahel.
Non fisicamente, si intende: ma con i suoi uomini sì. Perché il paese nordafricano è diventato una roccaforte di Al Qaeda. Che vuole usare il Maghreb come ponte verso l'Europa
(27 dicembre 2010)
Mille integralisti armati e almeno 4 mila militari. Sono queste le cifre della guerra che nelle ultime settimane si sta consumando alle porte d'Europa, in Algeria.

Un'operazione militare senza precedenti nella lunga storia contro il terrorismo algerino è stata lanciata nella berbera Cabilia. Obiettivo: ripulire le montagne della regione a due passi da Algeri dagli uomini di Al Qaeda per il Maghreb islamico, il braccio nordafricano della nebulosa di Osama Bin Laden considerato dagli Stati Uniti "un pericolo maggiore" di Iran e Corea del nord. Una filiale del terrore che i servizi segreti italiani hanno definito, in un rapporto presentato pochi mesi fa in Parlamento, "la principale espressione jihadista del continente africano", pronta ad espandersi nell'area ed infiltrarsi in Europa, attraverso i canali dell'immigrazione irregolare.

La Cabilia, considerata il covo dell'organizzazione almeno nel nord del Paese, è in stato di assedio. L'esercito appoggiato dalle forze speciali ha circondato l'area tra Tizi Ouzou, Boumerdes e Bouira. Per giorni, gli elicotteri hanno bombardato la zona tristemente nota come il "triangolo della morte" per le continue violenze dei gruppi armati. Anche se gli attentati prendono di mira principalmente le forze di sicurezza, la popolazione è vittima di violenze e intimidazioni. Interi villaggi sono presi d'assalto dai miliziani in cerca di provviste, i rivenditori di alcolici sono vittima di periodiche spedizioni punitive e, quasi tutte le settimane, si ha notizia di un nuovo sequestro. Dal 2006, sono state rapite più di 60 persone. Sequestri lampo di imprenditori e ricchi della zona, nella maggior parte dei casi rilasciati dietro pagamento di un riscatto.

I militari stanno passando al setaccio le foreste dell'Atlante algerino. E per la prima volta i cellulari, utilizzati abitualmente dai terroristi per azionare ordigni a distanza, sono stati messi fuori uso. Sarebbero almeno una ventina i membri di Al Qaeda uccisi. Ma sono pochissime le informazioni filtrate sull'operazione. Almeno 500 integralisti armati, secondo Anis Rahmani, esperto di terrorismo e direttore del quotidiano "Ennahar", si trovano nella regione. Alla loro testa, Abdelmalek Droukdel, alias Abous Moussab Abdelwadoud, divenuto nel 2004 leader del braccio maghrebino. Anche lui, potrebbe essere rimasto ucciso nell'ultima azione dell'esercito algerino stando ad alcune indiscrezioni non confermate. 

Droukdel è un leader carismatico che sarebbe entrato in contatto con Al Qaeda grazie alla mediazione del sanguinario giordano Al Zarkawi, ammazzato in Iraq nel 2006. È lui, 44 anni e originario di Meftah, a sud di Algeri, ad aver giurato fedeltà a Bin Laden, trasformando nel 2007 l'algerino Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento (GSPC) in Al Qaeda Maghreb. Anche se i rapporti dei gruppi armati algerini con Bin Laden sono di lunga data. E si racconta che proprio lo sceicco abbia consigliato la creazione del Gspc per dare una ripulita all'immagine del sanguinario GIA, colpevole di massacri tra la popolazione algerina negli anni '90.

Droukdel, nel Gia fin dal 1994, dà una svolta all'organizzazione. Si ispira alla casa madre e sdogana gli attentati kamikaze. L'Algeria è travolta da un'ondata di attacchi suicidi. Tra il 2007 e il 2008, vengono colpiti ad Algeri il palazzo del governo, la corte costituzionale e la sede dell'Onu.

In pochi anni, Al Qaeda Maghreb riesce ad allargarsi a macchia d'olio. E il Sahel diventa il nuovo teatro delle azioni terroristiche. Il temuto quanto prevedibile sconfinamento verso sud del terrorismo algerino è ormai un dato di fatto. Si moltiplicano i rapimenti di cittadini occidentali. Una "caccia ai bianchi" che ha portato dal 2008 a oggi al sequestro di 20 cittadini occidentali, oltre 50 dal 2003. Un business da circa 50 milioni di euro versati dai governi europei per il rilascio dei loro cittadini.

Jiahidisti, guidati dall'emiro del Sud, Abouz Zeid, si mescolano, stringono alleanze e proteggono banditi, ribelli Touareg e trafficanti. Contrabbandieri che ripercorrono le antiche rotte delle carovane, non a dorso di dromedari, ma a bordo di attrezzatissime Toyota 4x4, cariche di armi, sigarette, migranti e, da pochi anni, cocaina, lungo la nuova tratta America Latina-Sahel-Europa.
Non fisicamente, si intende: ma con i suoi uomini sì. Perché il paese nordafricano è diventato una roccaforte di Al Qaeda. Che vuole usare il Maghreb come ponte verso l'Europa
(27 dicembre 2010)
Mille integralisti armati e almeno 4 mila militari. Sono queste le cifre della guerra che nelle ultime settimane si sta consumando alle porte d'Europa, in Algeria.

Un'operazione militare senza precedenti nella lunga storia contro il terrorismo algerino è stata lanciata nella berbera Cabilia. Obiettivo: ripulire le montagne della regione a due passi da Algeri dagli uomini di Al Qaeda per il Maghreb islamico, il braccio nordafricano della nebulosa di Osama Bin Laden considerato dagli Stati Uniti "un pericolo maggiore" di Iran e Corea del nord. Una filiale del terrore che i servizi segreti italiani hanno definito, in un rapporto presentato pochi mesi fa in Parlamento, "la principale espressione jihadista del continente africano", pronta ad espandersi nell'area ed infiltrarsi in Europa, attraverso i canali dell'immigrazione irregolare.

La Cabilia, considerata il covo dell'organizzazione almeno nel nord del Paese, è in stato di assedio. L'esercito appoggiato dalle forze speciali ha circondato l'area tra Tizi Ouzou, Boumerdes e Bouira. Per giorni, gli elicotteri hanno bombardato la zona tristemente nota come il "triangolo della morte" per le continue violenze dei gruppi armati. Anche se gli attentati prendono di mira principalmente le forze di sicurezza, la popolazione è vittima di violenze e intimidazioni. Interi villaggi sono presi d'assalto dai miliziani in cerca di provviste, i rivenditori di alcolici sono vittima di periodiche spedizioni punitive e, quasi tutte le settimane, si ha notizia di un nuovo sequestro. Dal 2006, sono state rapite più di 60 persone. Sequestri lampo di imprenditori e ricchi della zona, nella maggior parte dei casi rilasciati dietro pagamento di un riscatto.

I militari stanno passando al setaccio le foreste dell'Atlante algerino. E per la prima volta i cellulari, utilizzati abitualmente dai terroristi per azionare ordigni a distanza, sono stati messi fuori uso. Sarebbero almeno una ventina i membri di Al Qaeda uccisi. Ma sono pochissime le informazioni filtrate sull'operazione. Almeno 500 integralisti armati, secondo Anis Rahmani, esperto di terrorismo e direttore del quotidiano "Ennahar", si trovano nella regione. Alla loro testa, Abdelmalek Droukdel, alias Abous Moussab Abdelwadoud, divenuto nel 2004 leader del braccio maghrebino. Anche lui, potrebbe essere rimasto ucciso nell'ultima azione dell'esercito algerino stando ad alcune indiscrezioni non confermate. 

Droukdel è un leader carismatico che sarebbe entrato in contatto con Al Qaeda grazie alla mediazione del sanguinario giordano Al Zarkawi, ammazzato in Iraq nel 2006. È lui, 44 anni e originario di Meftah, a sud di Algeri, ad aver giurato fedeltà a Bin Laden, trasformando nel 2007 l'algerino Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento (GSPC) in Al Qaeda Maghreb. Anche se i rapporti dei gruppi armati algerini con Bin Laden sono di lunga data. E si racconta che proprio lo sceicco abbia consigliato la creazione del Gspc per dare una ripulita all'immagine del sanguinario GIA, colpevole di massacri tra la popolazione algerina negli anni '90.

Droukdel, nel Gia fin dal 1994, dà una svolta all'organizzazione. Si ispira alla casa madre e sdogana gli attentati kamikaze. L'Algeria è travolta da un'ondata di attacchi suicidi. Tra il 2007 e il 2008, vengono colpiti ad Algeri il palazzo del governo, la corte costituzionale e la sede dell'Onu.

In pochi anni, Al Qaeda Maghreb riesce ad allargarsi a macchia d'olio. E il Sahel diventa il nuovo teatro delle azioni terroristiche. Il temuto quanto prevedibile sconfinamento verso sud del terrorismo algerino è ormai un dato di fatto. Si moltiplicano i rapimenti di cittadini occidentali. Una "caccia ai bianchi" che ha portato dal 2008 a oggi al sequestro di 20 cittadini occidentali, oltre 50 dal 2003. Un business da circa 50 milioni di euro versati dai governi europei per il rilascio dei loro cittadini.

Jiahidisti, guidati dall'emiro del Sud, Abouz Zeid, si mescolano, stringono alleanze e proteggono banditi, ribelli Touareg e trafficanti. Contrabbandieri che ripercorrono le antiche rotte delle carovane, non a dorso di dromedari, ma a bordo di attrezzatissime Toyota 4x4, cariche di armi, sigarette, migranti e, da pochi anni, cocaina, lungo la nuova tratta America Latina-Sahel-Europa.



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